Rita Atria
(Partanna, 4 settembre 1974 – Roma, 26 luglio 1992)
Rita appartiene ad una famiglia affiliata a Cosa Nostra. Il padre viene ucciso in un agguato e Rita si avvicina al fratello, Nicola, e alla sua giovane moglie Piera. Rita è solo una bambina, ma la vicinanza con il fratello, anch’egli mafioso, le permette di venire a conoscenza di moltissimi segreti della mafia di Partanna, nel Comune di Trapani, in Sicilia. Nel 1991, dopo l’assassinio del fratello, la cognata Piera decide di denunciare gli assassini e inizia a collaborare con la polizia. Rita è solo un’adolescente di provincia, ma sa bene che le informazioni che possiede sono importanti per combattere un sistema malato e violento come quello della criminalità organizzata. In cerca di una persona affidabile a cui confidare questi segreti, incontra il giudice Paolo Borsellino, allora procuratore di Marsala. Rita riconosce nel loro legame una comunione d’intenti e si lega a Borsellino come a un padre, quel padre che non ha mai avuto. Le deposizioni di Rita e Piera permettono di arrestare molti mafiosi e di evidenziare le connivenze che la politica dell’epoca aveva con Cosa Nostra. Rita diventa testimone di giustizia ed è costretta a lasciare la Sicilia per Roma, dove vive in segreto, lontano da Partanna, da una famiglia in pezzi e da una madre che la detesta per il suo atto di eroismo e sete di giustizia. È proprio nel suo appartamento di Roma che, saputa della strage di via D’Amelio (19 luglio 1992) e della morte di Paolo Borsellino, si toglie la vita a soli diciassette anni, lanciandosi dal settimo piano. Rita è diventata un’eroina, un simbolo per tutte le persone che lottano con coraggio per la giustizia e rischiano la loro stessa vita per combattere contro tutte le mafie.
La Rosa
Rosa dei diritti umani
Color giallo arancio, colori della sua terra la Sicilia (arance e limoni, sole e colori forti) profumata e rifiorente, rustica e resistente alle malattie, altezza 120 cm.
Per Rita è stata scelta questa rosa perchè è stata creata e presentata in occasione del 40° anniversario dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario che si è svolto in Italia nel 2010. In tale occasione i rappresentanti di governi e organizzazioni internazionali hanno affrontato il tema della globalizzazione della violenza. Questa rosa è perfetta per Rita, ragazza che ha subito violenze profonde e che nonostante tutto ha dedicato, attraverso le sue scelte coraggiose, i suoi giovani anni alla PACE.